Io ho approcciato i
manga da piccolino, con la Rumiko Takahashi, poi mi sono appassionato e hanno accompagnato la mia adolescenza, e poi piano piano ho perso il gusto, nel tempo. C'entra anche un'ex-fidanzata fissata che me li ha fatti venire a odio, immagino.
Ciò che non mi piace, dei manga, è che non c'è un "quality censor". Cioé, è un mercato
enorme, e in Giappone escono continuamente nuovi manga, e nessuno sta lì a domandarsi se c'è della qualità (nel disegno, o nella narrativa)... tanto i Giapponesi si bevono tutto e anche di più. Ecco perché sono refrattario ad approcciare un nuovo manga: anche se è diffusissimo, financo in Italia, può tranquillamente essere un capolavoro così come una schifezza totale. Poi, visto che non sono un esperto, la cosa è anche più difficile.
Comunque... torniamo alle classifiche:
1)
GANTZ di
Hiroya Oku. Dovete assolutamente leggerlo. Mettete insieme Matrix, Men In Black, X-Men, Kill Bill, Dollhouse e Starship Troopers. Spruzzate il tutto con sesso, estrema violenza e filosofia buddhista. In questo modo avrete una vaga idea di cosa è GANTZ, ma ancora non ne potrete comprendere la genialità... non finché non cominciate a leggerlo. Non posso raccontare nel dettaglio, perchè rovinerei il gusto di leggerlo... ma tenete conto che è una di quelle storie in cui c'è un mistero ad ogni angolo... anche se al tempo stesso è tappezzata di azione. Se vi piace che arrivi qualcuno e cominci a giocare con la vostra mente e le vostre aspettative, se vi piace rileggere una storia per esplorarne i segreti e gli indizi lasciati in sospeso, se vi piace un'atmosfera
dark dove
chiunque può morire... allora non potete non leggere GANTZ. Warning: non adatto agli animi troppo sensibili.
I disegni sono particolarmente gradevoli perché appartengono alla "nuova generazione" dei manga, quelli con visi realistici, che sembrano ritratti, molto diversi dai vecchi "visi manga"... tutti uguali tra loro e cartooneggianti. Oku, poi, è il Milo Manara giapponese... non che questo ci interessi...
2)
Slam Dunk di
Takehiko Inoue. Da appassionato giocatore e occasionale tifoso di basket, mi sono innamorato di quest'opera a prima vista. La storia è avvincente (in un paio di occasioni ho esultato come se stessi vedendo una partita alla TV...
mea culpa, ero giovane) e i personaggi molto ben caratterizzati, ed è facile affezionarvisi. Ciò che più colpisce è che i giocatori (anch'essi con "visi realistici") si "muovono" in campo con naturalezza. Guardando una serie di vignette in una tavola, ti si visualizza davanti agli occhi l'intera sequenza di palleggio-stop-finta-tiro in sospensione... come se la vedessi realizzata in TV! Il "ritmo" di una partita di basket viene trasmesso alla perfezione nelle pagine. Inoltre, è evidente che l'autore è un esperto egli stesso.
Ammetto che probabilmente ha molto meno appeal per chi il basket non lo pratica, ma Inoue l'ha realizzato appositamente per essere apprezzato da qualcuno che si approccia al basket per la prima volta (come molti giapponesi ad inizio anni '90). Il protagonista del manga è il
rookie, il novellino della squadra, e molte scene sono inframezzate da "lezioni di basket spicciole" da parte di una caricatura dell'autore stesso (per spiegare regole complesse, etc...).
3)
JoJo's Bizarre Adventure (Le Bizzarre Avventure di JoJo) di
Hirohiko Araki. Una serie iniziata nel 1987 e che è in corso ancora oggi (anche se dalla settima serie ha cambiato nome in
Steel Ball Run). La sua longevità è allo stesso tempo la sua benedizione e la sua maledizione. Comincia con una pesantissima influenza di Fist of the North Star (Kenshiro), per poi piano piano mettere le proprie ali e volare per conto suo. Alla lunga, purtroppo, ha perso un po' di smalto. Di conseguenza, delle sette serie uscite, suggerisco di leggere dalla seconda alla quinta (laddove la terza è la migliore, quella che ha reso l'opera famosa) e di evitare come la peste sia la prima che le ultime due.
Di cosa si tratta? Beh, di avventure...
bizzarre. E' ambientata nel mondo reale, in un arco di tempo che va dal 1881 al 2015, e tratta le vicende della famiglia Joestar, personaggi con "superpoteri" molto peculiari, e le loro fantasiose battaglie.
L'elemento caratterizzante di JoJo è l'abitudine di mettere un protagonista sì con superpoteri, ma con dei poteri relativamente deboli e inutili in situazioni difficilissime e contro avversari quasi onnipotenti. E poi... quei personaggi escono dalle situazioni più improbabili grazie all'astuzia e a pensate geniali (la seconda serie è particolarmente brillante, in questo). Non c'è mai uno scontro risolto da una preponderanza fisica o da "chi spara prima". E' sempre una partita di scacchi, un gioco di azioni e reazioni (a volte fino a livelli assurdi, questo è vero).
Anche qui un bel po' di violenza e tanta
suspance. Anche qui
chiunque può morire. I disegni all'inizio risentono pesantemente dell'influenza di Kenshiro, ma poi si sviluppano pian piano per diventare un qualcosa di notevolmente e gradevolmente diverso (per poi rovinarsi nel finale, quantomeno a mio avviso).
4)
Maison Ikkoku di
Rumiko Takahashi. La più bella storia d'amore mai scritta. Anche se strizza l'occhio agli adolescenti (come sempre), la Takahashi qui riesce a scrivere una storia d'amore
adulta (non nel senso del porno). A differenza di... beh... qualsiasi altro manga, e del 99% dei film di Hollywood, questa non è una storia d'amore "finta", fatta di frasi da Baci Perugina e di sacrifici eroici. Questa è una storia di due persone (uno studente universitario senza un soldo e una giovane vedova che fa la portinaia) che arrancano nella vita di tutti i giorni. Una storia di bucato da fare e di esami da superare a tutti i costi, di genitori invadenti e di terzi incomodi molto
umani, di difficoltà economiche e piani per il futuro. Una storia di sfortune, di imprevisti, di ostacoli molto
reali ...e di un amore che, nonostante tutto, continua a reggere contro queste avversità.
Lo so... sono una ragazzina.
Ok... lo consiglio a tutte le ragazze, quantomeno.
5)
One Pound Gospel di
Rumiko Takahashi. Opera altamente sottovalutata. Personalmente la ritengo migliore dei vari
Inuyasha,
Ranma ½ e perfino
Urusei Yatsura (Lamù), della stessa autrice. E' una storia relativamente breve che parla dell'amore tra un giovane pugile un po' sregolato e una suora novizia che fatica a mantenere la vocazione. Ha tutte le caratteristiche tipiche delle altre opere della Takahashi (combattimenti, commedia degli errori,
teen love, etc...), ma a differenza delle altre più longeve serie, questa mantiene una maggiore dignità e un'atmosfera piacevole, uniformemente lungo tutta la storia. E non scaturisce mai in quella comicità giapponese un po' patetica e infantile che spesso rovina i lavori di questa autrice.
Fist of the North Star non l'ho mai letto, ma guardavo i cartoni animati in TV, da ragazzino. L'ho sempre adorato.
Ammetto che
One Piece sembra interessante (mi piace il fatto che nulla sia mai scontato, e che gli esiti di uno scontro siano in bilico fino alla fine... inoltre mi pare che usi parecchio l'astuzia, come il succitato JoJo)... non ci ho mai messo mano perché oramai mi sento troppo vecchio per certa narrativa (ho 27 anni). Stesso discorso per
Naruto.